Gemelli-boom

È record di parti gemellari nel mondo

Nei paesi occidentali si assiste ormai a un preoccupante declino demografico. È proprio di questi giorni la rilevazione statistica secondo la quale in Italia il numero dei nati è sceso alla metà del numero dei decessi – non soltanto per colpa del Covid-19, purtroppo. Nello stesso tempo però si assiste a un fenomeno di segno diverso, sebbene ciò non riduca affatto le preoccupanti dimensioni del cosiddetto inverno demografico.

Ancora non si capisce bene quali siano le vere cause, ma nel mondo, rispetto a 30 anni fa, oggi nasce il 30% in più di gemelli, con punte che vanno oltre il 70% in Nord America. È probabile che ciò dipenda dal fatto che nei paesi occidentali l’età media delle donne che partoriscono è aumentata parecchio e, si sa, spostare più avanti la gravidanza fa aumentare la probabilità di avere un parto gemellare. Correlato a questo c’è il fatto che, in un’età non più giovanissima, per favorire la fecondità talvolta si fa ricorso a ormoni. E anche questo è un fattore che ha la sua incidenza. Chissà che non c’entri pure il ricorso alla procreazione assistita.

Certamente contribuisce a questo un fattore di carattere demografico: se nel mondo occidentale si assiste a un calo di nascite, in Africa il tasso di natalità è al contrario elevatissimo. È noto che tra le donne del continente africano il numero di parti gemellari è generalmente più alto e che con un più alto tasso di natalità si ha, di conseguenza, anche un maggior numero di gemelli. Perché in Africa si verifichi ciò è un mistero. Forse, laddove è più elevata la mortalità infantile, la compassionevole natura cerca di compensare le perdite in questa maniera.

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Paolo Tritto

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