La Martella in festa per S. Vincenzo de’ Paoli

27 settembre: S. Vincenzo de' Paoli, patrono de La Martella oltre che di tutte le azioni e associazioni di volontariato, in primis le "vincenziane", presenti ai momenti liturgici e alla serata di festa. Una di loro, E.V., nell'occasione ha pronunciato l'atto di impegno come vincenziana.

Ogni borgo della città di Matera ha il suo protettore. Per La Martella è S. Vincenzo de’ Paoli, festeggiato il 27 settembre, “patrono di tutte le opere di carità”, come lo ha invocato il parroco don Gianpaolo Grieco più volte durante la processione. E anche per La Martella festeggiare il suo protettore è occasione di festa.

Un triduo in preparazione che ha visto ospiti don Ennio Tardioli e don Pietro Amenta. E poi il grande giorno della festa vera e propria: tanta fatica – ci racconta il parroco, don Gianpaolo Grieco – da parte sua e dei pochi volenterosi collaboratori che in quei giorni sono diventati dei factotum per animare un borgo intero.

Presenti le vincenziane alla festa di S. Vincenzo

Una bella celebrazione eucaristica presieduta da don Gianpaolo, arricchita – oltre che dal coro e dalla schiera dei ministranti – dalla presenza delle “vincenziane”, le volontarie seguaci di S. Vincenzo – a Matera una sessantina, in tutto il mondo oltre centomila – di cui era anche la festa.

Volontarie che con il loro impegno operano la carità a sostengo di uomini e donne, giovani e anziani, single e famiglie, afflitti da bisogni non solo materiali ma anche morali, educativi e spirituali, attraverso visite a domicilio, rapporti con le istituzioni, collaborazione con i servizi sociali e in piena sintonia con le Caritas parrocchiali.

Sì, perché la carità non si fa da soli, questa è la grande intuizione di S. Vincenzo messa in evidenza da don Gianpaolo nell’omelia con la similitudine del sindaco che per rendere una città efficiente ha bisogno di assessori e operatori a tutti i livelli. Una riflessione rivolta soprattutto ai bambini, tanti in prima fila, sollecitati a pregare perché Dio suscitasse anche tra di loro catechisti, operatori parrocchiali, operatori di carità (tra l’altro l’”atto di impegno” vincenziano è possibile lo pronunci anche un ragazzino).

La sera del 27 settembre è stata la volta del solenne “atto di impegno” di E. V., una volontaria già attiva in un gruppo vincenziano parrocchiale e in altre attività a livello ecclesiale, consapevole dei sacrifici ma anche dei benefici che questa scelta apporterà alla sua vita.

La processione per le vie del borgo

Poi la partecipata lunga processione, aperta dai bambini prossimi alla prima comunione e dalle “vincenziane”, a cui seguiva il popolo in cammino, dietro il simulacro del santo – portato su un suggestivo carro, come nei primi anni di vita del borgo La Martella – il parroco e la reliquia.

Una sfida di evangelizzazione del borgo e di inclusione nelle attività della parrocchia che ha visto l’encomiabile impegno di una collaboratrice del parroco che ha coinvolto i martellesi porta a porta nei giorni precedenti la festa. Molti di loro hanno partecipato attivamente, alcuni hanno realizzato ad esempio altarini lungo il percorso della processione, ma ahinoi tante famiglie sono rimaste trincerate dietro le porte di casa. Ecco la sfida dell’animazione di una comunità a cui tanti parroci di periferia, con il supporto dei loro volontari, sono chiamati.

Il frutto di tanto impegno, una bella serata, conclusa con il vivace spettacolo pirotecnico sul sagrato della chiesa e con il concerto della “Fratelli tutti” band di fra Giamparide Nappi.

Si ringrazia Domenico Fittipaldi per le foto.

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Giuseppe Longo

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