Matera, il Carro della Bruna svelato ai bambini che quest’anno riceveranno la Prima Comunione. Iniziativa promossa dall’Associazione Maria SS. della Bruna

Sono stati accolti sabato pomeriggio nella Fabbrica del Carro i bambini delle parrocchie di San Giovanni Battista e San Giacomo: per loro, accompagnati da parroci e catechiste, un’occasione unica di catechesi sul tema del carro (“Donna, ecco tuo figlio (Gv, 19, 26) – Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv, 2, 5) – Dal mistero dell’Eucaristia ai ministeri della Chiesa).

L’iniziativa, promossa dall’ Associazione Maria SS. della Bruna presieduta dal dott. Bruno Caiella, ha lo scopo di avvicinare le nuove generazioni di credenti alla secolare tradizione della Festa della Bruna, promuovendone l’arte e la cultura che da anni la uniscono alla Città dei Sassi.

Il delegato arcivescovile don Francesco Di Marzio, don Angelo Gallitelli e due delle quattro artiste che stanno realizzando il manufatto in cartapesta, Elena Mirimao e Annalisa Di Gioia (assenti giustificate Luigina Bonamassa e Laura D’Ercole) hanno animato un incontro che ha entusiasmato i piccoli, consapevoli di star vivendo un’esperienza indimenticabile.

Partendo dal bozzetto (“Nato dai nostro cuori e dai nostri pensieri, ci ha permesso di renderci conto di come realizzare il carro”, ha precisato Elena) è stato spiegato il modo in cui è stato riprodotto in cartapesta il Vangelo fatto da Giovanni, “Donna, ecco tuo figlio”: “Gesù pur essendo sulla croce non ha l’aspetto sofferente ma quello del Risorto. – ha detto Elena –  C’è una donna, rappresenta di spalle perché ci siamo volute rivedere in lei, nel nostro immaginario questa donna ha il volto di ciascuno di noi. È scalza perché rappresenta la nostra umanità, ha le mani giunte perché aspetta il pane da Gesù. 

Quando Gesù dice a Maria: “Donna, ecco tuo figlio” vuole affidarle tutta l’umanità”.

Annalisa ha sottolineato il ruolo fondamentale delle mani: “Sono mani che indicano e sono sempre i gesti a condurre l’osservatore. Maria indica con il dito indice Gesù ed è un gesto che ritroveremo in tante opere d’arte”.

La croce è un albero, ognuna delle tre parti è fatta da ulivo (quella inferiore), vite (le braccia) e alloro (la parte superiore).

In basso è rappresentato il tema delle nozze di Cana e, alla base del carro sono posizionate sei anfore e sette bifore (queste ultime riproducono i sette sacramenti).

Alcuni elementi del carro riportano alla nostra cattedrale: la Porta dei leoni, il campanile e la prospettiva della Chiesa Madre posizionata nei pressi del posto dell’auriga.

I bambini sono rimasti affascinati dal Carro, e incantati per la dolcezza delle artiste e la simpatia di don Francesco e don Angelo.

Rossella Montemurro

Redazione

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