Mese missionario. Veglia parrocchiale a S. Giacomo

Oltre i tre momenti di preghiera diocesani, anche alcune comunità particolari hanno organizzato momenti di preghiera per le missioni... e la pace, dato il frangente storico che stiamo vivendo. Proprio ieri, giornata di digiuno e preghiera per la pace, un momento di preghiera per entrambe le cause ha avuto luogo presso la parrocchia "S. Giacomo" in Matera.

Non solo le tre veglie missionarie diocesane hanno caratterizzato questo mese missionario, ma anche altri momenti di preghiera che alcune parrocchie in autonomia hanno proposto alle comunità.

Ad esempio, la sera del 27 ottobre, giornata dedicata dalla Chiesa Universale al digiuno e alla preghiera per la pace, è stata la volta della Parrocchia “S. Giacomo” di Matera. Così, la veglia è stata occasione di preghiera sia per la pace sia per le missioni: “I missionari sono tutti ambasciatori di pace” ha introdotto il parroco, Mons. Biagio Colaianni.

Un momento di preghiera intenso e ben riuscito, partecipato da una buona rappresentanza della comunità parrocchiale e anche da alcuni ragazzi, scandito in quattro parti: volti tristi, cuori ardenti, occhi aperti, piedi in cammino.

Nel silenzio orante, è stato proclamato, in ognuna di queste parti della veglia, un passaggio dell’episodio Discepoli di Emmaus (Lc 24), che dà il tema al mese missionario di quest’anno, “Cuori ardenti, piedi in cammino”, e sono proposti alla riflessione altri testi sui temi della pace e delle missioni, tra cui alcuni passi del magistero e delle catechesi di papa Francesco. Le preghiere corali, la risposta alle invocazioni, il canto hanno coinvolto l’assemblea.

I ragazzi sono stati resi partecipi nella deposizione di un piccolo segno ai piedi dell’altare in corrispondenza di ogni momento della veglia: una lampada, luce di speranza; la Parola, al cui ascolto arsero i cuori dei due di Emmaus; una grande pagnotta, al cui spezzare si aprirono gli occhi dei discepoli; due scarpe consumate, segno dei “piedi in cammino” per portare Cristo e andare incontro ai fratelli per costruire relazioni di pace.

I canti e l’accompagnamento dell’ascolto con delle grandi immagini proiettate sul muro retrostante l’altare hanno aggiunto valore a questo bel momento di preghiera. Che non deve rischiare di concludersi in chiesa, ha sottolineato don Biagio nella breve riflessione finale, senza tradursi in vita.

Ecco, così, in chiusura della sera missionaria, la proiezione e il commento di una carrellata di foto scattate quest’estate a Calcutta, dove don Biagio è stato con altri sacerdoti della Diocesi presso le Missionarie della Carità, e in Uganda, dove una parrocchiana si è recata presso una missione comboniana.

Un piccolo e simpatico segno per non dimenticare, un piccolo mappamondo portachiavi, è stato consegnato alla fine della veglia.

Si ringrazia Mara Cancelliere per le foto.

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Giuseppe Longo

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