Prima Celebrazione Eucaristica di Don Biagio nella sua comunità di San Giacomo

Una celebrazione carica di emozioni, di impressioni coinvolgenti e di momenti toccanti quella tenutasi nella Parrocchia di San Giacomo che per 11 anni è stata la casa, la famiglia e la comunità  del nostro tanto amato Don Biagio.

E’ stato davvero commovente partecipare alla prima celebrazione Eucaristica del Neo Consacrato Arcivescovo Metropolita di Campobasso – Bojano S.E. Mons. Colaianni.

Una celebrazione carica di emozioni, di impressioni coinvolgenti e di momenti toccanti tenutasi proprio nella Parrocchia di San Giacomo che per 11 anni è stata la casa, la famiglia e la comunità  del nostro tanto amato Don Biagio.

Essere comunità, ha ricordato proprio Don Biagio all’inizio della celebrazione eucaristica, significa avere in comune e mettere in comune qualcosa che sia capace di superare anche la dimensione dell’umano.

E’ nell’Eucaristia che noi troviamo le ragioni della nostra vicinanza e del nostro bene, è nell’eucaristia che troviamo il fondamento di ogni nostra relazione.

Ed è proprio nell’eucaristia che una comunità intera, stringendosi attorno al proprio Pastore, ha elevato al cielo il canto di lode e di ringraziamento per la consacrazione particolare dell’amato Don Biagio.

La compostezza dei gesti liturgici, gli sguardi delle persone, gli occhi carichi di lacrime, gli atteggiamenti di responsabilità e accoglienza che ognuno dei membri della Comunità Parrocchiale hanno offerto ai tanti che hanno voluto partecipare alla Celebrazione sono stati la testimonianza tangibile di una famiglia avvolta nel manto della Grazia di Dio.

Una comunità consapevole di essere stata il terreno fecondo su cui è potuta crescere la pianta dell’impegno sacerdotale, e oggi episcopale, del caro Don Biagio.

Una comunità che ha sperimentato il senso dell’accoglienza della chiamata di Dio ma anche il significato profondo del verbo accogliere.

Accogliere è un verbo “scomodo” nella logica della fede, perché accogliere può anche voler dire privarsi – fisicamente – dell’affetto di un Padre che è chiamato a svolgere un altro ed alto ministero.

Era evidente che quel tempio che ospitava la prima celebrazione del neo consacrato Vescovo di Campobasso, così gremito non solo di persone ma di affetto, di stima, di piena e profonda umanità era il luogo in cui per anni si è potuto pregare insieme, gioire insieme ed anche piangere insieme.

Don Biagio, nel corso della sua prima Omelia da Vescovo, ha ricordato a tutti noi che è necessario diventare “imitatori di Cristo” sottolineando che ci è chiesto di diventarlo ogni giorno perchè non lo siamo e non lo siamo perché spesso la nostra fede vacilla, per quel peccato che ogni giorno incontra la misericordia divina, per la fragilità della nostra stessa umanità.

Ma pur nella fragilità del nostro quotidiano il nostro cuore è abitato dalla Grazia di Dio, quella Grazia che ci precede e ci supera e che ci convince di come siano cariche di verità le parole che il neo Arcivescovo ha pronunciato nei ringraziamenti a margine della sua Consacrazione: Guardando la mia storia mi sento sempre inadeguato rispetto a ciò che la vita mi ha donato e concesso di realizzare, emerge la mia pochezza. Se però la scruto partendo da Dio, allora è un racconto diverso, mi pervade lo stupore per le meraviglie che Egli ha compiuto nella mia vita nonostante quello che sono…Fin dal seno di mia madre Dio mi aveva fatto suo per la vita cristiana, per il sacerdozio, oggi per l’episcopato. Sentirmi così amato mi mette con le spalle al muro, non posso che accogliere questo suo volermi bene.

Accogli, Don Biagio caro, e portalo con te nel tuo prezioso cammino di Vescovo, anche il nostro volerti bene, il volerti bene di tutta la tua comunità parrocchiale di San Giacomo ma anche di tutta la comunità ecclesiale che è in Matera-Irsina.

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Lindo Monaco

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