Tra i segreti dell’Angolino di Lory: i mini-documentari dello youtuber materano Lorenzo Ricciardi

Se non fosse per l’età sarebbe simile in tutto e per tutto ad Alberto Angela: capacità divulgativa e chiarezza espositiva sono infatti le stesse. Inizierà la seconda media a settembre Lorenzo Ricciardi, youtuber materano che nel suo canale “L’Angolino di Lory” ha pubblicato mini-documentari e video a sfondo storico/turistico.

In “Matera una città da scoprire”, “Il Villaggio neolitico della Murgia” e, l’ultimissimo “Castel del Monte”, solo per citarne alcuni, si alternano immagini e cenni storici. Lorenzo, figlio d’arte per quanto concerne le competenze storiche sulla città dei Sassi (il papà, Giovanni, è una delle più qualificate guide turistiche materane), fa tutto da solo: riprese e/o foto, montaggio, scelta delle musiche e testi. Un vero e proprio fenomeno che spicca in un momento in cui i più piccoli usano la Rete e i social con finalità spesso poco edificanti.

Dal tuo canale YouTube traspaiono due tue grandi passioni: l’amore per i montaggi e l’amore per la storia. Confermi?

“Sì, questa è l’immagine che traspare dal mio canale. I miei montaggi trattano di storia perché altrimenti non saprei quale tematica affrontare nei video”.

Come nasce il canale “L’Angolino di Lory”?

“Avevo circa sette anni quando ho iniziato a vedere alcuni youtuber che parlavano del mio videogioco preferito. Decisi di volerlo fare anch’io e il giorno dopo chiesi ai miei compagni di scuola di darmi una mano sulla scelta del nome per il canale. Nessuno ne aveva idea, tranne una mia amica che suggerì “L’Angolino di Lory”.  Però non è un nome che mi piace particolarmente, di sicuro lo cambierò”.

Quanto tempo impieghi per montare un documentario?

“Solitamente impiego tre ore, in realtà dipende dal tipo di documentari che devo montare. Se dovessi creare documentari come quelli che facevo all’inizio, molto semplici, dove c’è solo la musica, quaranta minuti o un’ora al massimo. Se devo montare un video come quello su Castel del Monte, mediamente tre. Se poi devo montare un video molto più lungo e molto più complesso, tipo quello sulla Murgia Materana (il mio documentario preferito, è quello più lungo ma è anche quello in cui mi sono impegnato di più, c’è tanto testo), quasi una settimana”.

Tu sei giovanissimo, a settembre frequenterai la seconda media. I tuoi genitori hanno assecondato la tua passione da youtuber o hanno provato a dissuaderti?

“In verità i miei genitori non hanno provato a dissuadermi. Mi hanno solo detto: ‘Se vuoi farlo fallo, l’importante è che non mostri il volto’. Mi hanno assecondato senza problemi”.

Tanti tuoi coetanei si divertono con video su YouTube o TikTok che non hanno lo stesso spessore dei tuoi. Cosa dicono quando vedono i tuoi documentari? E i tuoi professori?

“Sia i miei professori sia i miei amici rimangono sempre sbalorditi dai miei documentari. In quinta elementare, durante una lezione di Geografia sulla Basilicata, mostrai alla maestra un video. C’era solo la musica a corredo delle immagini, rimase sbalordita. Penso che se vedesse i video di oggi rimarrebbe senza parole”.

Qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere con “L’Angolino di Lory”?

“Il massimo possibile, ma voglio procedere per step. Intanto, voglio cercare di far aumentare gli iscritti. L’obiettivo più vicino ormai è raggiunto, i cento iscritti. Vado avanti facendo tanti piccoli passi, volta per volta. Questa è la mia filosofia”.

Cosa vorresti fare “da grande”?

“Il videomaker!”

Rossella Montemurro

Redazione

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