Verso la Veglia di preghiera missionaria diocesana

La Chiesa dedica il mese di Ottobre alla preghiera per le missioni e alla sensibilizzazione su questo tema che quest'anno declina con lo slogan "Vite che parlano". L'Ufficio Missionario ha organizzato una veglia di preghiera per le missioni che presiederà il nostro Arcivescovo, che si terrà venerdì 28/10 ore 19:30 nella Chiesa di S. Giuseppe Artigiano. Siamo invitati!

“Vite che parlano”

Ottobre è punteggiato dalla memoria di numerosi santi la cui vita è stata voce di Cristo nei luoghi dove il messaggio di salvezza non era ancora arrivato: S. Francesco d’Assisi (memoria il 4/10), che con il suo canto gioioso di lode al creato ha convertito i borghi dell’Umbria, ha ammansito il “lupo” di Gubbio e ha fatto inchinare il sultano d’Egitto; S. Daniele Comboni da Limone sul Garda (memoria il 10/10), sacerdote “fidei donum” – diremmo oggi – in missione con alcuni confratelli in Sudan, vi riportò il cristianesimo ormai cancellato in favore del musulmanesimo dopo i tempi di S. Agostino e fu primo vescovo d’Africa; S. Giovanni Paolo II (memoria il 22/10), il papa che nella storia ha viaggiato di più; ultimi, non per importanza, S. Luca evangelista, missionario ‘della prima ora’, S. Antonio M. Claret, S. Giovanni da Capestrano… senza dimenticare S. Teresa di Lisieux: una carmelitana che dedicò la sua breve vita a pregare per i missionari. Il suo cuore era dilatato al mondo intero e fu dichiarata da S. Giovanni Paolo II patrona delle missioni. È ricordata dalla Chiesa il 1° ottobre che per questo – fondamentalmente – divenuto “mese missionario”.

“Di me sarete testimoni” (At 1,8)

Il mese è culminato ieri con la 96^ Giornata Missionaria Mondiale. “Vite che parlano” è il tema scelto dalla CEI per quest’anno: c’è bisogno di vite da cui risuoni il messaggio di Cristo, testimoni autentici. Tema in linea con il titolo del messaggio di papa Francesco per questa giornata: “Di me sarete testimoni” (At 1,8).

Il papa sottolinea il plurale dell’imperativo “sarete testimoni”: eco a quell’”andate a due a due” (Lc 10,1) che Gesù aveva pronunciato qualche tempo prima: “non a caso il Signore Gesù ha mandato i suoi discepoli in missione a due a due; la testimonianza dei cristiani a Cristo ha un carattere soprattutto comunitario. Da qui l’importanza essenziale della presenza di una comunità, anche piccola, nel portare avanti la missione”.

Confine della missione: “i confini della terra” (At 1,8). Ciò “dovrà interrogare i discepoli di Gesù di ogni tempo e li dovrà spingere sempre ad andare oltre i luoghi consueti per portare la testimonianza di Lui [verso][…] i nuovi orizzonti geografici, sociali, esistenziali, verso i luoghi e le situazioni umane ‘di confine’”. Sono queste le “periferie esistenziali”, per utilizzare un’altra espressione cara a Papa Francesco.

Sottolinea, infine, il papa, l’importanza di una vita di preghiera che si apra ad accogliere il dono dello Spirito Santo: “È lo Spirito il vero protagonista della missione: è Lui a donare la parola giusta al momento giusto nel modo giusto”. Intatti, il testo degli Atti degli Apostoli, prima del “Di me sarete testimoni” dice: “Riceverete lo Spirto Santo”.

Maestra in questo è stata Madre Teresa, con le sue tre ore dedicate all’adorazione eucaristica prima di scendere tra le strade disgraziate e maleolenti di Calcutta fa da esempio a tutti coloro che si sentono investiti della chiamata ad annunciare Cristo.

Veglia di preghiera missionaria diocesana

Proprio Madre Teresa guiderà la nostra riflessione venerdì 28 ottobre ore 19:30 nella Veglia di Preghiera Missionaria Diocesana.

L’imperativo di Gesù «Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Mt 9,38) è il motivo che ha spinto l’Ufficio Diocesano per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese a organizzare una veglia di preghiera in questo mese missionario. Il momento di preghiera che ospiterà la parrocchia di S. Giuseppe Artigiano sarà presieduto dall’Arcivescovo e vi sono invitati in particolare i catechisti e coloro che in Diocesi sono investiti, a vario titolo, nell’opera evangelizzatrice. Sebbene siamo invitati tutti: ogni battezzato è “profeta”, quindi annunciatore, missionario. E la veglia è occasione per riacquisire questa consapevolezza e prendere pubblicamente l’impegno “missionario” che nel Battesimo trova fondamento attraverso il mandato missionario che nella veglia avrà luogo.

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Giuseppe Longo per l'Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese

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