Il Cardinale Matteo Zuppi sulla Giornata della memoria

"In un momento così difficile, pieno di inquietanti semi di violenza, confrontandoci con la terribile logica della guerra frutto sempre della crescita di inimicizia e disprezzo della vita, la memoria delle vittime deve imporci un nuovo impegno per costruire un mondo di pace", afferma il Presidente della CEI il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, in occasione della Giornata della memoria. Pubblichiamo il testo integrale della Dichiarazione del Card. Zuppi.

“Il ricordo di quello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi – ha ricordato Papa
Francesco – non può essere né dimenticato né negato”. Ecco perché la Giornata della memoria è
un appuntamento che impone a tutti non solo di ricordare la brutalità compiuta, ma di contrastare
ogni forma di razzismo, antisemitismo e discriminazione. Sono semi insidiosi, che riappaiono in
maniera inquietante, che si nutrono di indifferenza e ignoranza, giustificano atteggiamenti e parole,
sempre pericolose, come ad esempio il razzismo digitale.

Il 27 gennaio, dunque, onora la memoria di quelle vittime, ci aiuta a capire il nostro passato (perché
sono nostri fratelli e sorelle), a raccoglierne la dolorosa eredità consegnata perché ci rendiamo
conto e non accada più. Non si deve trasmettere soltanto un’informazione ma occorre toccare il
cuore. In un momento così difficile, pieno di inquietanti semi di violenza, confrontandoci con la
terribile logica della guerra frutto sempre della crescita di inimicizia e disprezzo della vita, la
memoria delle vittime deve imporci un nuovo impegno per costruire un mondo di pace.

Etty Hillesum, uccisa in campo di concentramento, scrisse: “È proprio l’unica possibilità che
abbiamo, Klaas, non vedo altre alternative, ognuno di noi deve raccogliersi e distruggere in se stesso
ciò per cui ritiene di dover distruggere gli altri. E convinciamoci che ogni atomo di odio che
aggiungiamo al mondo lo rende ancor più inospitale”. Fratelli tutti, la grande visione riproposta da
Papa Francesco, è possibile a tutti e necessaria per tutti, consapevoli che non può essere solo un
auspicio ma un impegno.

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Redazione

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