IL SENSO DEL TURISMO RELIGIOSO/TURISMO DEI VALORI

“Turismo e religione condividono l’uso di un medesimo patrimonio culturale e persino di un medesimo dizionario: parole come cammino, incontro, confronto, apertura, accoglienza, ospitalità, convivio, rappresentano un lessico condiviso di valori, di simboli e di buone pratiche”. Ne è convinto Federico Massimo Ceschin,  manager e segretario generale dei Cammini d’Europa, a conferma del ruolo di primo piano che sta conquistando  il turismo religioso.

Un turismo che sia alternativo a quello di massa e che permetta di crescere spiritualmente, all’insegna della bellezza e della lentezza per riappropriarsi di quei valori intrinsecamente connaturati alla cristianità. È questo il senso del turismo  religioso, una forma particolare nella quale il senso di scoperta, il piacere del viaggio, la fruizione dell’offerta culturale si legano a una dimensione di spiritualità.

Matera e il turismo religioso, grazie all’esperienza del progetto  “I Cammini – Tracce di religiosità nelle diocesi della Basilicata” (oltre cento appuntamenti realizzati nel 2019, coprodotti dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina, dall’Associazione Parco Culturale Ecclesiale “Terre di Luce” e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, patrocinati dal Pontificio Consiglio della Cultura e dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana) sono diventati un binomio vincente che si è concretizzato, nei mesi scorsi, anche nella sottoscrizione di un documento per l’attuazione di iniziative in sinergia che valorizzino e consentano la fruizione dei beni del territorio materano legati al tema religioso. Insieme, per raggiungere questo obiettivo, l’amministrazione comunale, l’Arcidiocesi di Matera e Irsina e il Parco culturale ecclesiale “Terre di Luce” – Associazione di promozione sociale (Aps).

L’accordo di collaborazione durerà  5 anni, rinnovabili, fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati, tra i quali spicca quello di “favorire l’avvio coordinato di azioni di sviluppo del turismo religioso a livello italiano e internazionale, attraverso il miglior utilizzo delle risorse e delle iniziative nazionali ed europee e incrementandone gli investimenti”.
L’iniziativa intende creare dei sistemi di collaborazione per rendere il patrimonio culturale di natura religiosa una vera e propria risorsa di sviluppo sia culturale che sociale ed economico del territorio.

Agli otto Cammini già realizzati (il Cammini delle Cattedrali, dei Santuari, dell’Avvento e del Natale, della Quaresima, delle Generazioni, delle Sacre notti, degli organi a canne e delle letture) in numerosi Comuni delle sei Diocesi della Basilicata, se ne aggiungeranno degli altri. Si tratta di percorsi ispirati dalle “cinque vie” per un nuovo umanesimo proposte da Papa Francesco a Firenze nel novembre 2015 nell’Evangelii gaudium al termine del quinto Convegno ecclesiale nazionale.

All’homo viator (Turista o Pellegrino) la Chiesa è chiamata a offrire attraverso l’arte, le immagini, gli arredi, gli ambienti, le produzioni musicali, letterarie, le tradizioni, spazi di senso e di significato, occasioni di preghiera e di lode, percorsi di ricerca, di memoria viva, di trasmissione di valori. 

Papa Francesco, del resto, nell’Evangelii Gaudium (n° 167) conferma e indica alla chiesa la strada della bellezza per l’annuncio di Cristo Risorto:“È bene che ogni catechesi presti una speciale attenzione alla “via della bellezza”. (Via Pulchritudinis)

L’idea di “organizzare” con un prevalente compito di annuncio e trasmissione della fede, la fruibilità e la valorizzazione dei beni culturali della Chiesa nella forma del “parco” nasce da una sintesi del confronto nei territori, del lavoro pastorale in atto nel mondo del turismo, e da una idea suggerita ed elaborata da Giovanni Gazzaneo (attuale coordinatore del mensile di Avvenire “Luoghi dell’Infinito”). Una proposta promossa dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Turismo, dello sport e del tempo libero. 

Un Parco inteso come “un’area legata non solo al territorio geografico, ma anche alla cultura, alle tradizioni, agli stili di vita, alle esperienze religiose come risposta alla necessità di tutela, di valorizzazione nella sua specifica peculiarità storica, culturale, ambientale, economica, spirituale”.

Un Parco Culturale Ecclesiale è, di conseguenza, un sistema territoriale che promuove, recupera e valorizza, attraverso una strategia coordinata e integrata il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, ricettivo, ludico di una o più Chiese particolari. 

È quindi una realtà in grado di raccontare che il valore della cultura dipende dalla nostra crescita interiore e spirituale e che ad ogni bene culturale corrisponde una comunità.

L’associazione “Parco culturale ecclesiale Terre di luce” si pone come la prima infrastruttura del Parco stesso e potrebbe essere la premessa funzionale alla costituzione di una Fondazione di comunità per una ancor migliore organizzazione e una maggiore solidità nel tempo.

Come afferma Ceschin, “è di tutta evidenza come la domanda turistica sia alla ricerca di nuovi orientamenti, in grado di restituire un nuovo senso del viaggio, basato sull’esperienza, in una rinnovata ricerca di autenticità, di fattori emozionali e sorprendenti, di recupero della matrici culturali e di luoghi inusuali, lontani dalla massificazione e intrisi di spiritualità.

Da questo punto di vista, il segmento turistico collegato a motivi devozionali – o più genericamente spirituali – non soltanto continua ad avere un messaggio da offrire ma appare decisamente anticiclico, con trend in continuo aumento: sono 40 milioni di  persone, con un peso economico significativo e rilevante”.

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Lindo Monaco

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