La Via Crucis Lions nei Sassi di Matera: un gioiello nascosto

La Via Crucis di padre Tito Amodei, iniziativa del Lions Club Matera Host, è stata realizzata nel Sasso Caveoso su un percorso che tanto rassomiglia a quello originale di Gerusalemme.

La Via Crucis (dal latino Via della Croce, anche detta Via Dolorosa) é la pratica di pietà che consiste nella meditazione di alcuni episodi della passione di Cristo fino alla morte sul Golgota e alla successiva deposizione nel Santo Sepolcro: rappresenta un momento di intensa preghiera, di pacata riflessione e un cammino penitenziale per i cristiani durante la celebrazione nel venerdì di Quaresima. “La vita di Gesù è cammino tracciato dallo Spirito: all’inizio della missione lo Spirito lo aveva condotto nel deserto” (cf. Lc 4, 1); poi, “quale divino fuoco che gli ardeva nel petto, lo sospinse verso il Calvario” (cf. Lc 12, 49-50).

Gerusalemme è la città della Via Crucis storica. Le prime notizie della Via Crucis risalgono al 1294 quando il frate domenicano Rinaldo di Monte Crucis descrive la sua salita al Santo Sepolcro attraverso varie tappe dette stationes dal luogo della condanna di Gesù fino alla Sua morte sulla Croce, passando per i vari episodi della Passione.

I padri Francescani, che avevano la custodia della Terra Santa, stabilirono un percorso devozionale con otto punti di sosta o stazioni che rievocavano i momenti salienti della Passione di Gesù. Tale pratica popolare, secondo gli studi del dott. Antonio Giampietro, venne diffusa in Occidente dai pellegrini di ritorno dalla Terra Santa e principalmente dagli stessi Frati Minori che, dal 1342, avevano la custodia dei Luoghi Santi di Palestina. Poichè tale pellegrinaggio non era facile, fu invalso l’uso di rappresentare le scene della Passione nelle chiese in modo da portare col cuore virtualmente ogni credente a Gerusalemme. Dopo due secoli, le otto stazioni diventano quattordici e coincidono, nella iconografia, con quelle rappresentate sulle pareti di tutte le chiese cattoliche.

La Via Crucis, nella sua forma attuale, con le stesse quattordici stazioni disposte nello stesso ordine, è presente in Spagna nella prima metà del secolo XVII, soprattutto in ambienti francescani. Dalla penisola iberica essa passò prima in Sardegna, allora sotto il dominio della corona spagnola, e poi nella penisola italica. Nel 1731 Papa Clemente XII estese la facoltà di istituire la pia pratica della Via Crucis in tutte le chiese.

La Via Crucis è simbolo di esperienza universale di dolore, sofferenza, morte, in prospettiva di fede e speranza. Il cammino di Cristo é metafora del cammino della vita di ogni uomo sulla terra. Seguendo Cristo sulla via della Croce, si impara la lezione del perdono, della condivisione, dell’amore: la vita ha un senso se é apertura, dono, offerta.

E’ in questo spirito che il Lions Club Matera Host pensò di realizzare una Via Crucis stabile su un percorso nei Sassi di Matera che tanto rassomiglia a quello originale di Gerusalemme che, a seguito delle distruzioni operate dalle guerre, era stato ricostruito alla meglio dai romani per giungere nel luogo del Calvario dove, peraltro, si racconta, sarebbe stato eretto un tempio dedicato ad Afrodite. “Con l’iniziativa del Lions Club Matera Host, sostiene il dott. Antonio Giampietro, si é inteso realizzare una Via Crucis permanente nel contesto architettonico dei rioni più antichi della città di Matera là dove tuttora aleggia lo spirito dei martiri della fede e dove gli abitanti, sino agli anni Cinquanta, hanno scritto pagine di sofferenza, pagine vive di storia, di esaltazione, di libertà, di dignità di vita e di costume”.

Il Lions Club Matera Host ha dato vita a questo ambizioso progetto nel 2001. La Via Crucis percorre l’intero Rione delle Malve del Sasso Caveoso, attraversando sia zone del borgo antico che spazi urbani. Quindici formelle in bronzo, realizzate dallo scultore padre Fernando Amodei, detto padre Tito,  vengono posizionate in diversi punti del percorso e simboleggiano le stazioni della Via Crucis. L’opera viene realizzata e inaugurata nel 2005.

Oltre alle 15 formelle, realizzate in pannelli di bronzo ad alto rilievo di dimensioni di cm 50×70, padre Tito ha realizzato anche  una statua bronzea di Cristo Risorto che nel progetto originario doveva costituire la quindicesima stazione del percorso della Via Crucis ma che per ragioni varie di diversa natura, le autorità civili e religiose ritennero opportuno non autorizzarne l’installazione. La statua fu poi donata e installata nella chiesa di Maria Madre della Chiesa nel quartiere Serra Rifusa, in occasione del cinquantenario del Lions Club Matera Host.

Padre Tito ha esposto le sue opere in tutto il mondo, da New York a Baghdad. Ha realizzato sculture, mosaici e vetrate in molte chiese. È suo il tabernacolo della cappella di Santa Marta in Vaticano. Lavori di Tito sono conservati ai Musei vaticani, allo Smak di Gand, all’Albertina di Vienna, al Museo di arte moderna di Tel Aviv. Pur se i suoi soggetti spaziavano con grande libertà, dando seguito alla sua vocazione religiosa, tema privilegiato è stata la Passione di Cristo, sia in pittura che in scultura, come appunto la Via Crucis in bronzo nei Sassi di Matera. Padre Tito si è spento il 31 gennaio 2018 a Roma a 91 anni.

Di seguito si riportano i link di accesso alle foto delle singole formelle e della statua di Gesù Risorto realizzate da padre Tito:

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Domenico Infante

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