“Non dobbiamo abituarci alla guerra, a nessuna guerra”

Apprendiamo di continui eventi negativi che si registrano nel mondo in questa fase storica molto particolare. Bisogna rassegnarsi alle guerre e alle violenze omicide che si verificano addirittura tra le mura domestiche? La risposta ce la fornisce il Papa “Non dobbiamo abituarci alla guerra, a nessuna guerra. Non dobbiamo permettere che il nostro cuore e la nostra mente si anestetizzino davanti al ripetersi di questi gravissimi orrori contro Dio e contro l'uomo".

Stiamo veramente vivendo in un periodo di complessità sociale e civile per quanto si verifica nel mondo in questi giorni, per come si infrangano alcuni tabù fino ad ora invalicabili, per quanta leggerezza si affrontano alcune questioni governative, per l’arroganza sempre più vasta dei potenti della Terra che “sparano” colpi senza avvertire che a poco alla volta ci stiamo avvicinando in maniera silente vicino ad un baratro.

La prima fonte di preoccupazione e di smarrimento totale ci viene dalla considerazione che non siamo ancora usciti da una guerra, quella russo-ucraina, che un altro grande focolaio, quello israelo-palestinese, si accende e per il quale al momento non si vede come spegnerlo. Entrambe le vicende hanno elementi paradossali che ci portano a pensare che solo la nostalgia imperialistica o revancistica, ignara delle problematiche che attualmente affliggono le varie nazioni del mondo, può giustificare e motivare tale irresponsabilità.

Grande turbamento, unito quasi ad un senso di smarrimento, stiamo provando in questi giorni rispetto alle notizie di continui episodi di violenza sulle donne che, ormai, possiamo contare a tre cifre per gli eventi di follia omicida che non trova sosta perché solo qualche giorno fa ha fatto registrare altre due donne morte per mano dei propri congiunti. Un dubbio legittimo viene: non è che a parlarne troppo di questo argomento si alimenta il fenomeno dell’emulazione omicida?  

A questo punto non possiamo dimenticare l’assurda vicenda di Elisa Claps che scuote la mente e i cuori di ogni persona, che ci fa chiedere come sia stato possibile compiere questo omicidio e come sia stato difficile scoprire la verità, forse ancora oggi non del tutto svelata. Ma per procedere serenamente (per quello che si può) verso un superamento delle devastazioni che tale evento ha comportato alla famiglia, alla città ed alla Chiesa di Potenza, occorre porsi in discernimento pensando alle cose che hanno valore e che non possono essere inserite nel tritacarne della vita vissuta. Solo una riflessione profonda potrà conferire una sana capacità di giudizio su una vicenda così devastante che sicuramente comporterà anche gesti coraggiosi che potranno avere effetti veramente taumaturgici sui cuori. Se non fosse così, come possiamo sperare che si possano fermare le due guerre prima citate che vedono di fronte popoli e nazioni che tanta sofferenza hanno patito, tanti sacrifici in termini di vite umane hanno subito, tanto futuro è stato rapito dalle menti e dai corpi di bambini, giovani e anziani?

Purtroppo, dal mondo arrivano notizie che non ci fanno essere ottimisti come l’elezione di un presidente di una nazione americana che ha fatto la campagna elettorale girando con una motosega, sostenendo di voler legalizzare la compravendita di organi umani, di abolire l’istruzione e la sanità pubblica, di essere agnostico sui principi di giustizia sociale, affermando di essere d’accordo con le disuguaglianze.

Ci sta qualche speranza? Si, qualcuna ogni tanto si intravede. Intanto, nella guerra israelo-palestinese la tregua ha retto per i giorni stabiliti ed ha consentito di portare aiuti umanitari ai palestinesi tra le macerie di Gaza senza acqua e luce. Ed ha visto realizzati una serie di scambi di prigionieri tra le due parti che ha un effetto sedativo sulla voglia di guerreggiare. Un’altra buona notizia è italiana ed arriva dall’Agcom con l’annuncio che dal 21 novembre sono entrate in vigore regole più restrittive sul “parental control” e ai minori sarà limitato l’accesso a siti web considerati pericolosi.

Allora non bisogna rassegnarsi, non bisogna credere che tutto è perduto, finché al mattino sorge il sole abbiamo la possibilità di mettere in atto azioni nuove, prendere decisioni diverse, guardare il mondo e gli uomini dal punto di vista della fraternità umana. Illuminanti sono le parole di Papa Francesco all’indomani dell’appello fatto all’Angelus del 22 ottobre scorso contro i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente:  “Non dobbiamo abituarci alla guerra, a nessuna guerra. Non dobbiamo permettere che il nostro cuore e la nostra mente si anestetizzino davanti al ripetersi di questi gravissimi orrori contro Dio e contro l’uomo”.

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Domenico Infante

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