Via Crucis a Matera

Venerdì 16 aprile sì è svolta la tradizionale Via Crucis per le strade di Matera su un percorso più breve a causa della perdurante pandemia.

La Via Crucis, nella sua forma attuale, con le quattordici stazioni disposte nello stesso ordine, è presente in Spagna nella prima metà del secolo XVII, soprattutto in ambienti francescani. Dalla penisola iberica essa passò prima in Sardegna, allora sotto il dominio della corona spagnola, e poi nella penisola italica. Nel 1731 Papa Clemente XII estese la facoltà di istituire la pia pratica della Via Crucis in tutte le chiese.

A Matera negli anni si è consolidata la tradizione di tenere una Via crucis che si sviluppava nelle strade del centro storico con tutto il clero diocesano al seguito dell’arcivescovo ed una lunga folla di fedeli. Purtroppo quest’anno, a causa della pandemia, si è deciso di sviluppare un percorso più breve ed un minor numero di persone.

I fedeli si sono ritrovati nei pressi della chiesetta di San Biagio da dove si è mossa la processione segnando le 14 stazioni. Il corteo, partendo da Via San Biagio, si è diretto nella direzione di Via Pentasuglia, Via Lucana, Via XX Settembre, Piazza Vittorio Veneto, Via delle Beccherie, Piazza Sedile, Piazza San Francesco, Via del Corso, Via San Biagio ed infine l’ultima stazione si è tenuta a Piazza San Giovanni.

Nella processione i fedeli hanno portato a spalla le statue di Gesù morto, di Cristo Flagellato e della Madonna Addolorata che sono custodite dalla Confraternita di Gesù Flagellato e Maria SS Annunziata.

Hanno sfilato nel corteo i Cavalieri del Santo Sepolcro e gli Scout, che aprivano la processione portando la Croce.

Guidava la processione l’arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo coadiuvato dai parroci don Francesco Gallipoli e don Angelo Gallitelli con la presenza di numerosi parroci cittadini e delle suore del Sacro Cuore.

In questa Via Crucis i testi letti sono gli stessi previsti nella Via Crucis del Santo Padre che si è svolta contemporaneamente a Roma. Le coppie di fedeli, che hanno portato alternativamente la croce ed hanno letto le meditazioni nelle stazioni, provenivano dalla varie parrocchie cittadine.

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Domenico Infante

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