La Festa di San Rocco a Pisticci entra nel vivo

E’ datata nei secoli la devozione del popolo pisticcese per San Rocco, eletto suo patrono. Come tradizione vuole, ogni comune della nostra Italia è caratterizzato dalla devozione popolare verso i patroni delle città, dalle più piccole alle più grandi. Ma quest’anno, il 2022, seppur ancora segnato dalla pandemia, sarà ricordato come quello del ritorno della Festa tradizionale, così come concepita da anni sul format dei 3 giorni che ruotano intorno al 16 agosto, di certo un giorno speciale per i pisticcesi, anche emigrati.

La mente corre a quel procedere del Santo tra le stradine e le piazze di Pisticci, tra preghiere e riti, bande musicali e fuochi pirotecnici. Non è facile descrivere l’evento più lungo e atteso dalla comunità pisticcese, preparato durante tutto l’arco dell’anno precedente. Il programma quest’anno ha avuto un prologo, il 28 luglio, con l’accoglienza nella cittadina della statua di San Rocco, dopo i lavori di restauro. La festa si è aperta il 1’ agosto all’alba con i 31 colpi oscuri, quasi a consacrare con un gesto laico il mese di agosto al Santo. Dopo la Messa, la banda annuncia la Festa per le vie della città. Dal 2 inizia la Solenne Novena in onore del Santo, animata dalle parrocchie del territorio e partecipata dalle realtà ecclesiali e sociali cittadine, dalle scuole alle associazioni. A conclusione del Novenario, l’immagine sacra del Santo visita Craco, lo Scalo di Pisticci, Tinchi e la popolosa frazione di Marconia, dove si trattiene per ben due giorni per rientrare definitivamente a Pisticci la sera del 13, con l’accensione delle luminarie. Con la Messa Vespertina del 14 si entra nella Solennità dell’Assunta, compatrona di Pisticci seguita in serata dalla Veglia Mariana animata dai giovani del territorio. Il 15 agosto al mattino si tiene la Messa solenne celebrata da don Rosario Manco, parroco della Chiesa Matrice e a seguire la processione. Di pomeriggio si effettua la traslazione dell’immagine di San Rocco verso il Santuario Diocesano di Santa Maria La Sanità del Casale. Il 16 agosto è il giorno del santo patrono, San Rocco. Alle 10.30 Santa Messa Solenne presieduta da don Michele Leone, consigliere spirituale nazionale del Rinnovamento nello Spirito. A seguire la Grande Processione, accompagnata da fuochi e bande, che si conclude dopo circa 12 ore in Piazza Plebiscito. Il 17 agosto si ricorda San Vito, eletto compatrono di Pisticci, con la celebrazione della Messa e la processione mattutina. Sul tardo pomeriggio si effettua il percorso trionfale del Carro in onore di San Rocco, scortato dai Cavalieri, dal Santuario del Casale a Piazza Plebiscito.

La Festa di San Rocco a Pisticci è tra le più sentite della Regione, e non solo, ed è caratterizzata dalla Grande Processione, a memoria degli storici, la più lunga della Penisola. Un evento, quello della Festa, anche antropologico che riesce ad unire tutto il territorio, da Pisticci alla Marina, sotto l’ombra del Santo. Conciliare fede e devozione è la grande sfida dei nostri giorni. Lo stesso Papa Francesco più volte si è espresso sull’importanza della devozione popolare come veicolo per l’annuncio del Vangelo. Certamente molte cose vanno filtrate e ripensate, nel solco della tradizione, ma non si può perdere questa grande occasione per nuove sfide pastorali.

Lo stesso Sinodo Diocesano si è più volte soffermato sulla questione della religiosità popolare. “Le espressioni della religiosità popolare, quali i mesi di maggio, di ottobre e di novembre, novene e feste patronali, arricchiscono il cammino dell’anno liturgico e ispirano usi e costumi familiari e sociali. La nostra Chiesa locale è ricca di queste forme di pietà popolare e pertanto si rinvia a una accurata lettura del Direttorio su pietà popolare e liturgia della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 2002 e dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii gaudium. I Comitati delle Feste Patronali siano espressione della comunità ecclesiale: non si limitino all’organizzazione degli eventi ma siano di supporto all’azione pastorale. Si attende per esse la redazione di uno Statuto diocesano”. (cfr. nn. 65 – 66)

Ma parlare della festa di San Rocco è anche toccare temi culturali in un’ottica futura. Ci si trova indubbiamente di fronte ad un bene culturale immateriale, da tutelate e valorizzare. Non solo in ambito ecclesiale, ma anche da parte delle istituzioni locali e nazionali. Tutelare e valorizzare la cultura antropologica, le tradizioni e la devozione lucana, sviluppando una sorta di turismo religioso. Un patrimonio storico di rilievo che va messo in rete e nei circuiti nazionali e internazionali. La memoria storica della Festa, con i suoi valori popolari ed identificativi, va valorizzato meglio e di più per rendere fruibile il patrimonio culturale materiale e immateriale dall’indubbio valore religioso.

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Angelo D'Onofrio

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