L’unicità e la singolarità di ogni studente

Le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola secondaria di primo grado, pubblicate nel settembre 2012, immaginando una scuola “aperta”, inclusiva, capace di costruire alleanze educative con le varie agenzie formative distrubuite sul territorio ci offre spunti validi per costruire un ragionamento sulla didattica inclusiva:

 L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. Non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere.

La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.

Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale. Non dobbiamo dimenticare che fino a tempi assai recenti la scuola ha avuto il compito di formare cittadini nazionali attraverso una cultura omogenea. Oggi, invece, può porsi il compito più ampio di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente. La finalità è una cittadinanza che certo permane coesa e vincolata ai valori fondanti della tradizione nazionale, ma che può essere alimentata da una varietà di espressioni ed esperienze personali molto più ricca che in passato.

Saper cogliere l’opportunità della “diversità” per farla divenire una occasione di crescita e di formazione e un obiettivo oramai irrinunciabile per la scuola di oggi. E’ necessario prevedere per ogni disciplina e per ogni insegnamento percorsi che gettino una luce su una riflessione antropologica intorno ai concetti di identità e diversità per sviluppare negli studenti un senso critico attraverso il quale leggere aspetti significativi della realtà contemporanea. 

Senza dubbio la sfida a cui è chiamata la scuola di oggi è la sfida interculturale fatta di incontro, di coesione sociale, di scambio.

Non si può, oggi, non immaginare una scuola aperta ! Arricchita e valorizzata dalla presenza di allievi provenienti da un’altra tradizione o aventi una differente cultura di origine.

Siamo tutti protagonisti di una società interculturale e la scuola, che abbiamo volutamente definito specchio della società, non può non vivere questa condizione di crescita che questo nostro tempo impone.

La coscienza della propria diversità non nasce con le persone che ne sono portatrici, ma si acquisisce in un momento particolare della propria esistenza, dall’incontro con persone che la fanno risaltare per contrasto oppure perché qualcuno si incarica di evidenziarle con tutto il carico di conseguenze sociali che essa comporta. Del resto: In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità. Questo nuovo scenario è ambivalente: per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che le opportunità.  Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori.

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Lindo Monaco

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